Garantiti tempi rapidi per denunce e indagini in caso di maltrattamenti e violenze sulle donne
Il ddl che porta le firme dei ministri della Giustizia Alfonso Bonafede e ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ha come obbiettivo quello di avviare con maggiore tempestività i procedimenti penali riguardanti casi di violenza sulle donne e garantire strumenti più efficaci, sia per l'adozione di provvedimenti cautelari sia per attuare misure di prevenzione a sostegno delle vittime.
Le denunce per maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di convivenza, saranno quindi portate direttamente al pm che dovrà necessariamente sentire la donna entro tre giorni; si supera in questo modo anche il limite della persona "particolarmente vulnerabile" introdotta dal decreto legislativo n 212/2015 riguardo le vittime di reato in possibile contatto con il soggetto sottoposto a indagini, per consentire in ogni caso l'assunzione tempestiva di informazioni dalle persone offese.
Inoltre, questa nuova previsione consente al Pubblico Ministero di valutare immediatamente se sussistano delle esigenze cautelari eventualmente applicabili a tutela della vittima di violenza.
Le novità introdotte dal DDL sono relative allo snellimento delle tempistiche, non solo per quanto riguarda i tempi di ascolto del magistrato delle persone che porgono denuncia, ma anche per gli organi di polizia che dovranno procedere senza ritardo e senza alcuna possibilità di valutazione dell'urgenza e quindi presumendola sempre - quando si tratti di reati di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate, commessi in ambito familiare o di semplice convivenza - diversamente da quanto finora previsto dall'art. 347 cpp e dal 370 cpp.
Un'ulteriore prospettiva per l'anno successivo all'entrata in vigore di questa legge, è l'obbligo di corsi di formazione per la polizia di Stato, Arma dei carabinieri e polizia Penitenziaria, attraverso la frequenza di corsi presso specifici istituti, così da fornire al personale coinvolto in procedimenti in materia di violenza domestica e di genere, le competenze specialistiche necessarie a fronteggiare questa tipologia di reati, sia in termini di prevenzione che di repressione degli stessi, nonché per una più adeguata interlocuzione con le vittime.
Quindi l'introduzione di questa “corsia preferenziale” nei confronti delle donne auspica ad un prontissimo intervento in tutti quei casi di violenza sulla donna che finora hanno incontrato grandi limiti che non garantivano la tutela della vittima.
Infine il governo ha stanziato per il 2019 33 milioni di euro per istituire un fondo speciale per le vittime di violenza, prevedendo centri regionali di pronto intervento per dare supporto legale e psicologico per le donne che lamentano episodi di violenza.
Per approfondire leggi anche:
Consulta: avvocato sempre gratuito per le vittime di violenza
VIOLENZA SULLE DONNE: il codice rosso adesso è legge