Nel percorso che ogni famiglia è chiamata a percorrere, in alcuni casi, possono presentarsi situazioni di forte conflitto genitoriale, spesso durante la fase di separazione o divorzio, oppure quando uno o entrambi i genitori presentino una situazione di forte disagio, (come la dipendenza da sostanze stupefacenti o alcool).
In questi casi vengono solitamente attivati degli strumenti di supporto alla genitorialità, che riescano ad aiutare non solo gli adulti nel superamento delle loro fragilità, ma soprattutto i minori ad affrontare tali situazioni, con la speranza di superarle e ritrovare un proprio equilibrio come famiglia.
Tra gli innumerevoli strumenti di aiuto a disposizione dei servizi sociali nella gestione di queste situazioni, esiste anche quello che viene definito spazio neutro.
Questo spazio è un luogo designato per incontri familiari che si svolgono in un contesto controllato e sicuro, nello specifico incontri tra il genitore che presenta delle difficolta e il figlio o figli interessati.
Normalmente lo spazio neutro è un luogo gestito da professionisti del settore sociale, come psicologi, assistenti sociali o mediatori familiari, che garantiscono un ambiente di rispetto e ascolto.
L'obiettivo sostanziale è quello di ridurre le tensioni esistenti e di promuovere una comunicazione efficace tra le parti coinvolte.
Quando avvengono gli incontri protetti in spazio neutro?
I casi in cui può essere richiesta l'attivazione degli incontri protetti sono innumerevoli e potrebbero riguardare diversi procedimenti in cui sono presenti dei minori, come ad esempio in caso di:
- Separazione conflittuale e rifiuto dei figli a incontrare uno dei due genitori;
- Precoce frattura di rapporto o riconoscimento tardivo;
- Limitazione temporanea delle responsabilità genitoriali;
- Procedimenti penali in corso o condanne per maltrattamenti, abusi e violenze.
Gli scopi che perseguono gli incontri protetti possono essere riassunti in:
- Facilitazione della comunicazione: in situazioni di conflitto, lo spazio neutro offre un contesto in cui le parti possono esprimere i loro sentimenti e bisogni senza timore di giudizi o attacchi;
- Protezione dei minori: garantisce che i minori possano mantenere relazioni significative con entrambi i genitori in un ambiente sicuro e protetto;
- Supporto professionale: la presenza di mediatori e professionisti durante gli incontri può aiutare a gestire le emozioni e a facilitare il dialogo, fornendo strategie per risolvere i conflitti;
- Benessere familiare: in un ambiente in cui le parti possono comunicare apertamente, si riesce a favorisce la ricostruzione delle relazioni e si promuove il benessere complessivo della famiglia.
Questa tipologia di incontri possono svolgersi non solo con i genitori, bensì anche con altre figure familiari che siano significative per i minori interessati dai diversi procedimenti, come ad esempio i nonni, i quali potrebbero aver interrotto il proprio rapporto con i nipoti.
Lo Spazio Neutro, di fatto, è un servizio che assicura l’esercizio del diritto di visita e di relazione che si ispira ai principi enunciati dalla Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia: “mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al maggior interesse del bambino”.
Gli spazi neutri possono assumere diverse forme, a seconda delle esigenze delle famiglie e delle risorse disponibili.
Alcuni esempi includono:
- Centri di mediazione familiare: strutture dedicate che offrono servizi di mediazione e supporto alle famiglie in conflitto;
- Aree di incontro designate: luoghi pubblici, come biblioteche o centri comunitari;
- Servizi di visita supervisionata: programmi che offrono visite supervisionate tra genitori e figli in un ambiente sicuro e controllato.
Fondamentale è che il luogo sia "a prova di bambino" deve essere quindi molto accogliente per lo stesso e rappresentare un luogo sicuro, che può controllare e al cui interno possa svolgere qualsiasi attività, come guardare film oppure fare i compiti insieme ai propri genitori.
Occorre da ultimo garantire il più possibile continuità nel rapporto tra il minore e l'operatore o l'equipe che segue questo momento, in modo tale da comprendere cosa rassicura il bambino e quali momenti siano importanti per lui.
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