Nelle ultime ore si è parlato della possibilità di inserire, all’interno della prossima Legge di Bilancio, un rimborso che potrebbe essere pagato intorno alla Festa dell’Epifania.
L’ipotesi su cui stanno lavorando i tecnici del Tesoro in cooperazione con Palazzo Chigi non è che una derivazione del meccanismo del cosiddetto cashback, che consiste nella restituzione di una parte dell’Iva per chi usa carte e bancomat, evitando così l’utilizzo dei contanti.
Chi utilizza la moneta virtuale, pagherà al momento la stessa cifra di chi deciderà di optare per la modalità contanti, ma la sorpresa arriva a fine mese, quando il soggetto che ha utilizzato lo strumento di pagamento elettronico si ritroverà un rimborso pari a una percentuale della spesa sostenuta.
Esempio. Comprando un bene da € 100 più il 22% di Iva, il cliente pagherà €122, ma potrebbe trovarsi a fine mese un rimborso di € 3, nel caso in cui il Governo decidesse di concedere uno “sconto” Iva di 3 punti percentuali.
Il Bonus Befana si basa sullo stesso meccanismo sopra delineato e più precisamente si sta pensando di dare al contribuente la possibilità di cumulare le spese, fino a 2.500 euro, godendo successivamente di un superbonus del 19% che arriverà direttamente sul conto corrente intorno alla Festa dell’Epifania.
In parole povere, i soggetti che decideranno di saldare con continuità tramite strumento elettronico di pagamento, come bancomat e carte di credito, potranno trovare una sorpresa di circa 500 euro “nella calza”, vale a dire il 19% di 2.500.
Oltre al Bonus Befana, un’altra ipotesi che sta per essere vagliata a Palazzo Chigi consiste nell’introduzione di una nuova carta unica per quei soggetti che non sono titolari di un conto corrente, ma vogliono comunque usufruire del meccanismo del cashback. La card funzionerà da documento di identità, codice fiscale, patente di guida e strumento per pagare come una normale carta di credito prepagata.
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