Nell'ultimo decennio il diritto di famiglia e il diritto minorile sono stati oggetto di grosse trasformazioni, che hanno prodotto notevoli influssi sul lavoro dell'avvocato matrimonialista.
Infatti, in linea alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo e seguendo le più recenti Linee Guida del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, il nostro Paese si è discostato dai tradizionali cardini del diritto di famiglia a partire dal 2012, quando il legislatore ha parificato i figli legittimi e i figli illegittimi.
In generale sono incrementate le cure dell'ordinamento nei confronti del minore, che gode del diritto di essere ascoltato nei procedimenti in cui è coinvolto, rivestendo un ruolo attivo e smettendo di essere mero destinatario delle decisioni dei giudici; la dignità del bambino pertanto è posta al centro dell'attenzione sia da parte del legislatore, che dei tribunali, che dei difensori.
Proprio questi ultimi, in particolare coloro i quali rivestono il ruolo di avvocato familiarista, si trovano quotidianamente a svolgere un ruolo davvero molto delicato e sempre meno aderente all'idea tradizionalmente radicata di avvocato matrimonialista; a maggior ragione quando la separazione o il divorzio coinvolgono coppie con figli minorenni.
Infatti in un ordinamento la cui tendenza è quella di garantire al bambino le maggiori tutele e i più ampi diritti, non è più ammissibile anche solo pensare che una causa di diritto di famiglia possa essere vinta o persa dall'una o dall'altra parte.
Addirittura, grazie alla legge n. 162/2014 che ha introdotto l'istituto della negoziazione assistita, la tendenza è quella di evitare la fase giudiziale, agevolando il percorso di separazione tra i coniugi mediante il supporto tecnico del legale in via stragiudiziale; in tal modo si vuole evitare che il nucleo familiare, già di per se gravato dalle problematiche che hanno condotto alla scelta di divisione dei coniugi, debba sopportare altri carichi legati ai costi e alle tempistiche del giudizio.
L'avvocato matrimonialista consapevole del proprio ruolo al giorno d'oggi è quello che supporta i componenti della famiglia nel cambiamento verso la separazione, seguendo un progetto lungimirante e posto a tutela di tutti i componenti del nucleo, prioritariamente dei figli, creando un vero e proprio progetto difensivo che tuteli gli interessi della famiglia intera, superando le vecchie logiche del conflitto come profitto tramite la tradizionale impostazione avversariale tra le parti.
In altre parole l'avvocato che tratta il diritto di famiglia e il diritto minorile non può porsi nell'ottica esclusiva di adottare la strategia processuale che conduca all'esito più vantaggioso per il proprio cliente, in termini di condizioni economiche o di affidamento della prole.
Il mandato del nuovo avvocato familiarista ha ad oggetto la diligenza di chi opera coscienziosamente in una dimensione umana: questo significa lavorare per conseguire in via prioritaria la miglior tutela per il minore, laddove presente, e in via secondaria l'interesse del coniuge: la posizione della prole non può essere piegata alle esigenze dei genitori.
In conclusione l'avvocato matrimonialista è ormai considerato parte del sevizio pubblico di giustizia, onerato del dovere di proteggere anche gli interessi pubblici, quale il superiore interesse del minore che permea l'intero complesso del diritto minorile nei Paesi europei.
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