La vicenda che ha interessato di recente la Corte di Cassazione riguarda una donna, la quale durante la spesa effettuata in un supermercato, cadeva all'interno dei reparti dello stesso.
La donna a seguito delle lesioni subite proprio a causa della caduta, citava in giudizio il supermercato per richiedere un risarcimento dei danni.
Pavimento scivoloso: onere della prova e nesso causale
In primo grado, il Tribunale accoglieva le ragioni della signora supportando la tesi per cui era presente sul pavimento una sostanza scivolosa, a causa della quale, la ricorrente avrebbe perso l'equilibrio ritrovandosi a terra.
Il supermercato decide di ricorrere in appello e sia la Corte di secondo grado sia, soprattutto la Cassazione adita nuovamente dalla danneggiata, hanno ribaltano l'esito del processo di primo grado: alla donna non spetta alcun risarcimento.
La VI Sezione Civile, nell’ordinanza n. 3046/2022 ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla donna, perché è mancata la prova della presenza di una sostanza scivolosa sul pavimento del supermercato.
Infatti in queste situazioni l'onere della prova grava proprio sul danneggiato, che dovrà dimostrare l'esistenza del danno e la sua derivazione causale dalla cosa.
Tacchi alti causa della caduta
Viene così confermata la tesi difensiva dell'attività commerciale, secondo la quale, la caduta era più realisticamente imputabile alle calzature col tacco a spillo indossate dalla donna.
Per i giudici di legittimità, la Corte d'appello si è attenuta a quanto, ripetutamente affermato dalla stessa Cassazione, e cioè che "non sussiste responsabilità ai sensi dell'articolo 2051 codice civile per le cose in custodia, qualora il danneggiato si astenga dal fornire qualsiasi prova circa la dinamica dell'incidente e il nesso eziologico tra il danno e la cosa".
Ma oltre alle ragioni più strettamente giuridiche, la Cassazione si è espressa tenendo, soprattutto, in conto le testimonianze: i poliziotti, intervenuti dopo l’incidente, hanno riferito che il pavimento del supermercato era pulito. L'unica traccia presente era una strisciata nera, verosimilmente impressa dal tacco durante la scivolata.
È stata ritenuta invece inattendibile, la deposizione di uno dei testimoni, il cui esame era stato voluto dall'attrice, e che aveva indicato la presenza di un liquido "in luogo diverso da quello in cui si verificava la caduta".
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