Un aiuto per i padri single in difficoltà economiche: la norma già in vigore in Lombardia potrebbe essere estesa a livello nazionale.
E' di questi giorni la proposta del vicepremier Salvini di estendere a livello nazionale quanto contenuto in una legge approvata dalla Regione Lombardia già dal 2014 che istituisce un fondo di sostegno in favore dei genitori, di entrambi i sessi, che in seguito a separazione o divorzio si trovino in gravi difficoltà economiche a causa di assegni di mantenimento a favore di figli e coniuge.
La Regione Lombardia ha previsto questi aiuti in favore dei coniugi in condizioni di disagio economico che sono tenuti a versare l’assegno di mantenimento dei figli e non hanno la disponibilità della casa familiare in cui risiedono i figli, anche se di proprietà degli stessi genitori ex coniugi.
Per accedere al contributi, ovviamente, bisogna dar conto del proprio reddito: in questo caso la soglia è fissata in 15 mila euro, al di sotto dei quali si può aver diritto agli interventi di sostegno sopracitati.
Nell'ipotesi che dunque venisse ricalcata su scala nazionale la legge lombarda le agevolazioni a favore dei padri separati in difficoltà potrebbero essere:
- un contributo economico di 400 euro per un massimo di 6 mensilità
- l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica d’urgenza
- contributi a fondo perduto per la ristrutturazione di immobili
- agevolazioni sui canoni di locazione
Si tratta pertanto di una serie di misure atte al sostegno, principalmente dal punto di vista abitativo, di chi si è trovato improvvisamente privato della propria abitazione in quanto assegnata a coniuge e figli: un aiuto per cercare, seppur temporaneamente, di ammortizzare e stabilizzare una condizione di mutata stabilità economica.
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