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Aiuti alle famiglie: assegno ponte da luglio a Natale

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Nuovi sostegni alle famiglie con figli: con legge delega 41/2021 approvata lo scorso 4 giugno è stata introdotta una misura “ponte” da luglio 2021, in attesa dell'assegno unico dal 2022, a sostegno delle famiglie con figli a carico (definizione che ricomprende figli dal settimo mese di gravidanza, fino ai 21 anni di età).
La vera e propria novità dell'assegno unico vedrà la luce solo nel gennaio 2022, poiché al momento è ancora “in costruzione”; tuttavia, con l'intento di non deludere le aspettative dei genitori che ne avranno diritto, si è deciso di far partire da luglio 2021 «una misura ponte».


In sostanza, si tratta di un assegno familiare semplificato rispetto a quello che verrà introdotto, con importi minori rispetto all’assegno definitivo, infatti nella bozza viene riportato che si andrà da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,80 euro al mese per ciascun figlio, e sarà calcolato sulle condizioni reddituali delle famiglie.

Come già riportato all'interno di un nostro precedente articolo Assegno unico e universale per famiglie con figli l'assegno ha due fondamentali caratteristiche che lo qualificano: l'universalità e l'unicità.

A chi spetta l'assegno unico?

Innanzitutto la misura è universale perché, sulla base del principio universalistico, vuole garantire l'attribuzione dell'aiuto economico a tutte la famiglie con figli. In secondo luogo esso è unico perché ricomprende le detrazioni, gli incentivi, gli assegni, gli sgravi e i mini bonus, che sono ad oggi riconosciuti ai genitori italiani e che, come dichiarato dalla Ministra Bonetti, con tutta probabilità continueranno a essere erogati anche durante la misura “ponte”.

Assegni familiari maggiorati

A conferma di tale presunzione vi è anche il fatto che a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, gli importi mensili dell’assegno per il nucleo familiare (già in vigore) sono maggiorati di 37,5 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari di almeno tre figli.

Forse la novità più importante inerente a questo aiuto è rappresentata dal fatto che il nuovo assegno, che avrà la forma del credito d’imposta o di un erogazione in denaro, non è riferita esclusivamente ai lavoratori dipendenti, siano essi pubblici e privati, che già godono delle diverse detrazioni ed incentivi, ma si estenderà anche ai lavoratori autonomi, i liberi professionisti e i disoccupati, fino ad ora esclusi da qualsivoglia aiuto in materia di figli.

Soglie ISEE e requisiti

Trattandosi di incentivi economici, per poterne beneficiare, si devono rispettare alcune condizioni e nello specifico: per accedere al suddetto assegno, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso di un ISEE inferiore a 50.000 euro annui.

Inoltre, il richiedente deve rispettare uno dei seguenti requisiti:

- Essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’UE;
- Essere cittadino di uno Stato non appartenente all’UE, in possesso del permesso di soggiorno per lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;
- Essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- Essere domiciliato o residente in Italia e avere i figli a carico sino al compimento dei 18 anni;
- Essere residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Tale misura è stata creata pensando al sostegno delle famiglie con figli, con l'ulteriore intento di modificare la visione, ormai radicata, di percepire un figlio come un costo; idea che ha comportato un'intensa diminuzione di nascite in Italia negli ultimi anni.

Proprio per tale ragione, l’assegno verrà riconosciuto ad entrambi i genitori, tra i quali sarà ripartito in egual misura. In loro assenza, spetterà a chi esercita la responsabilità genitoriale.
In caso di separazione o divorzio, l’assegno verrà erogato al genitore affidatario, mentre se l’affidamento è congiunto o condiviso, sarà ripartito tra i genitori.

Assegno unico compatibile con il reddito di cittadinanza

Da ultimo, il suddetto assegno sarà compatibile con il Reddito di cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni e dai Comuni.

Per approfondire leggi anche:

Assegno unico e universale per famiglie con figli

Assegno per il nucleo familiare - guida completa

400 euro al mese ai padri separati

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