Come si evince dal nome stesso, attribuito alla misura di sostegno, il nuovo contributo verrà percepito dai genitori separati i quali siano obbligati al versamento dell'assegno di mantenimento.
Introdotto con la manovra fiscale 2022 il bonus va a favore di coloro che abbiano visto ridotte o cessate le loro attività lavorative a seguito della pandemia, un sostegno alla famiglia per dare continuità alla corresponsione del mantemimento della prole.
Da dove deriva l'obbligo al mantenimento?
In pendenza del vincolo matrimoniale, il mantenimento reciproco tra coniugi ha il proprio espresso riferimento giuridico nel dovere di assistenza morale e materiale a carico di ciascuno degli sposi (articolo 143 c.c).
Da qui, la conseguente previsione del dovere di contribuire alle esigenze della famiglia e al sostentamento dei figli.
In caso di separazione personale dei coniugi o nel caso di divorzio rimane attivo il dovere di assistenza materiale, il quale va a confluire proprio nella determinazione dell'assegno di mantenimento, che si potrà riferire all'ex coniuge e alla prole.
La determinazione dell'assegno di mantenimento per l'ex coniuge è strettamente connessa all'individuazione della parte che risulta più svantaggiata a causa della sospensione del vincolo matrimoniale.
Il compito del giudice, infatti, sarà quello di riequilibrare le reali capacità economiche della coppia separata stabilendo il giusto valore del mantenimento. Il quale, si precisa, potrebbe anche mancare, in quanto, per esempio, entrambi i coniugi hanno sempre mantenuto la propria occupazione lavorativa e hanno sempre posseduto redditi propri.
Mentre di natura sostanzialmente differente è l'assegno di mantenimento dovuto da uno dei due ex coniugi in favore dell'altro finalizzato al mantenimento dei figli minori.
Il Codice Civile impone infatti ai coniugi separati o divorziati il dovere di sostenimento della prole e ciò nell'ottica di tutelare l'interesse superiore della crescita dei figli.
In questo caso, il giudice, nel determinare in che modo i genitori debbano contribuire al mantenimento, gode della più ampia discrezionalità, in quanto il suo riferimento sarà l'esclusivo interesse morale e materiale dei figli stessi.
Inoltre, nella determinazione dell'assegno occorre tenere in considerazione la situazione economica dei genitori e le esigenze del minore, attraverso una ricostruzione delle complessive situazioni patrimoniali e reddituali delle parti.
Il bonus genitori separati
Il "bonus genitori separati" ha lo scopo di sostenere i genitori, separati o divorziati, obbligati al versamento dell'assegno di mantenimento i quali siano in difficoltà economiche a causa della cessazione, riduzione o sospensione della loro attività lavorativa derivante dalla pandemia.
Si sottolinea che il contributo economico si riferisce esclusivamente all'assegno di mantenimento versato a favore dei figli (sia minori che maggiorenni portatori di handicap grave), con la precisa finalità di garantire la continuità nell'erogazione dello stesso.
Si specifica che per poter accedere a questa misura, il genitore beneficiario deve aver subito una cessazione, riduzione o sospensione lavorativa causata dal Covid che abbia entrambe le seguenti caratteristiche:
• A partire dall’8 marzo 2020 la sospensione deve esser durata almeno 90 giorni (non si sa ancora se siano calcolati come continuativi o anche come somma di periodi più brevi);
• La riduzione del reddito percepito deve essere almeno del 30 per cento, rispetto a quello del 2019.
I destinatari del bonus sono, in particolare, i genitori lavoratori che da marzo 2020 hanno serie difficoltà a provvedere puntualmente e per intero al mantenimento dei figli, in base a quanto stabilito dalle sentenze o dagli accordi intervenuti in sede di separazione o divorzio.
Per quanto riguarda l'ammontare dell'aiuto, al momento si parla solo di un importo massimo mensile di 800 euro, il quale andrà ad integrare la somma da versare a titolo di assegno di mantenimento per i figli.
Ad esempio, se l’assegno mensile è di 600 euro e il genitore ne riesce a versare 200, il bonus che spetta sarà di 400 euro.
Non si conoscono ancora la durata di questo aiuto e per quante mensilità esso potrà essere percepito: questo elemento dovrà essere definito con decreto del Presidente del Consiglio, da adottarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Fiscale, su proposta del Ministero per le pari opportunità e la famiglia, di concerto con quello dell'Economia e delle Finanze e della Giustizia.
Da ultimo si ricorda che nell'eventualità di un inadempimento al mantenimento da parte del coniuge obbligato a corrispondere l'assegno, il giudice potrà disporre il sequestro dei beni o richiedere a terzi il versamento del denaro dovuto, ad esempio al datore di lavoro dell'obbligato.
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