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Foto dei figli minorenni su facebook: vietata ai genitori la pubblicazione

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Il Tribunale di Mantova introduce questa nuova disposizione a tutela dei figli minori, il cui interesse va sempre considerato primario.

Il Tribunale di Mantova sezione famiglia si è espresso alla responsabilità genitoriale ed in particolare a determinare in tema di «inserimento delle foto di figli minori su social network nonostante l’opposizione di un genitore».
Protagonisti due genitori separati con due figli molto piccoli (uno di 3 anni e l’altro di 1) affidati congiuntamente ad entrambi i genitori e collocati presso la madre la quale, si era specificamente impegnata a non pubblicare le foto dei figli sui social network ed a rimuovere quelle già “postate”. Un impegno non rispettato, e che ha obbligato il padre a fare ricorso affinché venissero riviste le «condizioni regolanti i rapporti genitori/figli alla stregua di supposti gravi comportamenti diseducativi posti in essere dalla madre».

L’ordinanza emessa dal Tribunale di Mantova dà ragione al padre, in quanto il comportamento della madre:

1.     contravviene a un accordo col padre;

2.     viola l’art. 10 c.c. in tema di diritto all’immagine;

3.     viola gli artt. 4,7,8 e 145 del d. lgs. 30 giugno 2003 n. 196 riguardanti la tutela della riservatezza dei dati personali;

4.     viola gli artt. 1 e 16 I co. della convenzione di New York del 20.11.1989 sui diritti del fanciullo, ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176.

In particolare il Tribunale ritiene che l’inserimento di foto di figli minori su facebook o altri social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi , in quanto cio’ determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto on-line, non potendo inoltre andare sottaciuto l’ulteriore pericolo costituito da altre persone che “taggano” le foto on-line dei minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare tra gli interessati, come ripetutamente evidenziato dagli organi di polizia.

Una decisione  di cui è bene tenere conto, soprattutto nell’era social: troppo spesso, infatti, genitori disattenti condividono fotografie dei propri figli minori.
Una pratica che può portare a danni immediati, si consideri il continuo scambio di materiale pedo-pornografico, e a lunga portata.
È bene ricordare che coloro i quali subiranno il danno maggiore non sono certo i genitori, ma i figli stessi, inconsapevoli possessori di album fotografici indelebili fin dai primi giorni di vita.

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