Ascolta "Omicidio nautico: gli incidenti tra barche come quelli stradali" su Spreaker.
L'aumento degli incidenti stradali ha portato il nostro legislatore a introdurre, nel 2016, il reato di omicidio stradale, proprio con lo scopo di diminuire o almeno tentare di arginare l'aumento delle morti derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore.
Con il medesimo intento e stante le diverse notizie di cronaca inerenti alle morti provocate da imbarcazioni, il Parlamento ha deciso, da diverso tempo, di voler inserire anche una nuova ipotesi di reato: l'omicidio nautico.
Intenzione del legislatore è proprio quella di regolamentare e responsabilizzare ulteriormente i conducenti di natanti in caso di incidenti tra barche seppur sia necessario primariamente precisare che la navigazione marittima e interna (intesa come la navigazione effettuata in acque diverse da quelle marittime e quindi in laghi, fiumi o canali) vengono già regolamentate dal codice della navigazione e dal codice della nautica.
Il nuovo provvedimento, attraverso una sostituzione integrale dell'attuale regolamentazione dell'omicidio stradale, previsto ad oggi dagli artt. 589 bis e seguenti, vuole estendere queste ipotesi all'omicidio nautico, con la creazione di una nuova fattispecie penale.
Il nuovo articolo, infatti, prevede principalmente l'introduzione di:
- Comma 1: la morte conseguente alla violazione delle norme sulla disciplina della navigazione marittima o interna integra un’ipotesi di omicidio colposo punibile con la reclusione da 2 a 7 anni;
- Comma 2: chiunque, ponendosi alla conduzione di un’unità da diporto in stato di ebbrezza alcolica con tasso accertato superiore a 1,5 g/L o di alterazione psico-fisica derivante da sostanze stupefacenti, cagioni la morte di una persona verrà punito con la reclusione da 8 a 12 anni.
Più nello specifico, per unità da diporto si intende ogni costruzione di qualunque tipo e con qualunque mezzo di propulsione destinata alla navigazione in acque marittime o interne a scopi sportivi, ricreativi o commerciali, anche con navi a noleggio.
Tali fattispecie, inoltre, sono previste anche dal codice della nautica da diporto, il quale per le ipotesi che non costituiscono reato, prevede l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie e la sospensione della patente nautica da 1 a 3 anni.
- Comma 3: la morte cagionata dal conducente di unità da diporto ai fini commerciali in stato di ebbrezza con tasso compreso tra 0,8 e 1,5 g/L, accertato durante l'esercizio di un'attività professionale, viene punita con la reclusione da 8 a 12 anni.
- Comma 8: al conducente che cagioni la morte di più persone ovvero la morte di una o più persone e lesioni a una o più persone si applicherà la pena prevista per la violazione più grave tra quelle commesse aumentata sino al triplo, con un massimo di 18 anni di reclusione.
Omissione di soccorso e fuga del conducente
Il provvedimento vuole regolamentare anche le ipotesi di fuga del conducente in caso di omicidio nautico o di lesioni nautiche gravi o gravissime e le ipotesi in cui sarà possibile procedere con l’arresto in flagranza.
Infatti si prevede:
- L'estensione dell'aggravante prevista per il caso di fuga del conducente a seguito di omicidio stradale, con un aumento da 1/3 a 2/3 e una pena comunque non inferiore ai 5 anni;
- L'estensione dell'autonoma fattispecie di reato riguardante le lesioni personali stradali anche alle ipotesi di lesioni, gravi o gravissime, che siano commesse con la violazione delle norme sulla navigazione marittima o interna, prevedendo la reclusione da 3 mesi sino a 3 anni, a seconda della gravità delle lesioni riportate.
- L'applicazione delle diverse ipotesi e delle conseguenti pene previste in caso di circolazione sotto l'effetto di alcool o sostante stupefacenti, graduate a seconda del tasso rilevato nel conducente;
- L'estensione dell'aggravante nel caso di fuga del conducente che con la sua condotta ha provocato lesioni personali ad altri, con un aumento da 1/3 a 2/3 e comunque non inferiore ai 3 anni.
Il testo è stato approvato dal Senato e trasmesso alla Camera, dove è stato assegnato per l’esame alla Commissione Giustizia il 27 febbraio 2023.
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